15 Aprile 2015
TATANKA IMOLA – CESENA BASKET 61 – 58
Tatanka Imola: Bergamini 16, Costantini 4, La Ferla 15, Pirazzoli Enrico 6, Strada 2, Pirazzoli Edoardo, Pirazzoli Francecsco, Favilli 7, Franceschelli 6, Castagnetti 5. All. Favilli Tiri liberi 18/23
Cesena Basket 2005: Montalti 6, Romano, Senni F. 4, Vittori 6, Saletti, Cacchi, Babbini 14, Grassi 10, Chezzi, Mordenti 4, Rossi 12, Soldati 2. All. Montalti Tiri liberi 18/29
Arbitri: Pozzi e De Fazio di Bologna
Relegati senza scuse all’ultima sfida salvezza nei play out contro Imola, ci ritroviamo ancora una volta a piangere sul latte versato, dopo aver buttato al vento la più ghiotta delle occasione per andare sull’1 a 0 e presentarci a gara 2 sul campo di casa pronti a chiuderla senza ricorrere alla bella. Una sceneggiatura già scritta ripetutamente durante il campionato andata nuovamente in scena sul campo ai limiti della decenza di Toscanella di Dozza dove la truppa di casa ha costruito le sue uniche vittorie di tutta la stagione, play out compreso.
Prologo
La serata è quasi estiva, la location gradevole, con un’area sportiva verde e ben curata, la palestra da fuori è accattivante con i suoi mattoni faccia a vista e uno spazio verde accogliente; dentro è esattamente l’opposto. Il campo non è ovviamente regolare, il linoleum verde è fratello gemello nella nostra media 4, i ferri pendono all’ingiù e sembrano dover cadere da un momento all’altro e al primo pallone che li colpisce sbatacchiano sinistramente e confermano il timore. Il tabellone è ovviamente sopra alla testa del tavolo (quindi anche delle panchine) in bella vista solo per il pubblico che si siede su una fila di panche sistemate a bordo campo, anzi praticamente sulla linea laterale del campo; protezioni, distanze di rispetto, separazione dal campo nemmeno a parlarne, se uno vuole può andare in campo senza passare dalla panchina. Al tavolo c’è un solo ufficiale di campo e il tabellone è manovrato, naturalmente, da un tesserato di Imola e dulcis in fundo, arrivati come Dio comanda un’ora prima della palla a due, si rimane per mezz’ora fermi ad aspettare che i bimbi del judo finiscano la loro lezione; amen.
La partita
Imola parte a zona e ci rimarrà per 40 minuti filati, piantata nella sua area (naturalmente più piccola) a tenerci lontano da canestro (all’inizio quello più sgangherato dei due) ma un ispiratissimo Babbini ci fionda ad un 11 a 0 quasi irreale; o è uno scherzo o finisce per manifesta inferiorità dei padroni di casa, E’ uno scherzo. La giostra si ferma quasi subito e Imola inizia a risalire, piano piano si riporta a distanze più dignitose ed evita di archiviarla ancor prima di averla cominciata. La zona è ostica è il campo è talmente stretto che tutto sommato per Imola non è nemmeno troppo complicato chiudere il guscio, ma procediamo abbastanza spediti e all’intervallo lungo il vantaggio è ancora confortante: 29 a 20.
Terzo quarto
Un paio di minuti tranquilli poi arriva lo tzunami: Imola aggredisce la partita con forza e determinazione mentre i nostri sbagliano quasi tutto. A metà quarto è pareggio, poi è sorpasso, poi è fuga. Sembra addirittura che stia per arrivare una disfatta, ma l’ultimo quarto andrà in tutt’altra direzione.
L’epilogo
Dieci minuti per affondare definitivamente o per risorgere ci separano dal gong finale, quando iniziamo ad allungare la difesa e a seminare trappole per il campo; Imola traballa, perde qualche pallone e a ruoli invertiti arriva l’aggancio e il sorpasso. Adesso è una guerra di nervi perché non andiamo più in là di un vantaggio troppo esiguo per essere rassicurante e la tensione la fa da padrone. Arriviamo ancora in testa sul rettilineo finale, poi lasciamo due triple comodissime ad un super Bergamini che ci punisce a 15 secondi dal gong riporta Imola a + 1. Il pallone della possibile vittoria è purtroppo gestito malissimo come tanti altri nella stagione e arriviamo ad una tripla del tutto inutile che si rifiuta di entrare. Rimbalzo di Imola, fallo a due secondi dalla sirena, due liberi a segno, poi l’epilogo finale con il richiamo all’arbitro dell’addetto al cronometro (il tesserato di casa di cui sopra) che ferma il gioco proprio quando Rossi, da metà campo infila la tripla del pareggio e l’inutile ripetizione del tentativo che questa volta si spegne lontanissimo dal ferro.
La prima puntata è andata così, con tutti i rimpianti del caso, la seconda dovrà andare diversamente per non chiudere la stagione con una amarissima retrocessione.
Pubblicato da cesenabasket in News
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