28 Dicembre 2021
Un pit stop che merita un’analisi
Siamo arrivati in un tempo piccolo alla pausa per le festività natalizie. È sembrata, come molto spesso accade quando le cose procedono su un bel binario, una volata veloce. Da quando abbiamo fatto l’esordio nella grigia Argenta si sono susseguite 14 partite filate, un solo rinvio per fortuna, alla media ovvia di un paio di partite la settimana. Personalmente dopo un anno e oltre di stop forzato, la voglia di competere era tanta. Mi ero anche chiesto tempo fa come avrei fatto, poi tutto è ricominciato ed è venuto naturale farlo. C’è un’immagine che me la ricorda benissimo questa nostra situazione. Spesso con voi ragazzi faccio citazioni, qualcuno brillantemente ne afferra qualcuna, altri non riescono perché io appartengo a un’altra era geologica. Allora fedele al mio cliché ricordo il grande Kevin Specey ne “I soliti sospetti” alla scena finale, dove ricomincia a camminare in un colpo di scena inavvicinabile. Ecco noi abbiamo incominciato a camminare di nuovo anzi a correre. Siamo stati spaesati il tempo di una partita, la prima, poi ci siamo liberati della polvere che ha coperto tutti e abbiamo cominciato a giocare in maniera convincente fino all’apice toccato a Castel San Pietro, miglior match finora, match che nascondeva, neanche tanto, l’insidia di aver giocato un’altra partita dura appena 15 ore prima.
Anche se non misuro il percorso attraverso le vittorie e le sconfitte non mi sottraggo dal farvi un applauso per il percorso quasi netto che avete fatto nei due campionati. Percorso che passa attraverso il miglioramento continuo che dimostrate quotidianamente e l’attitudine che avete a competere. Come sapete ho scelto per voi, con convinzione, una strada tortuosa, necessariamente più lunga, che possa portarvi ad apprendere e formarvi come giocatori, che poggia sulla comprensione della necessità di collaborare e sulla voglia di farlo per davvero. La amicizia e l’unione che pare legarvi non deve mancare nei prossimi mesi, è un ingrediente base per accedere al percorso. La pazienza nel momento in cui le cose verranno meno bene, sarà un altro requisito che vi chiederò e che già vi chiedo, pazienza in voi stessi e in chi condivide con voi il gioco. L’ambizione senza la quale si fanno giri più brevi è bene che sia presente in buone dosi.
Attenzione però, perché non mi aspetto solo conferme, ma passi in avanti da parte del gruppo senza fissare obbiettivi, consci del fatto che i risultati positivi sono un buon carburante momentaneo, ma che il vero propellente sta nelle cose che vi ho detto sopra e anche in altre.
Detto ciò, arrivati a questo pit stop natalizio, ripartiamo con le gomme nuove che ne abbiamo bisogno, nella speranza di non accodarsi a una safety car.
Il coach Giosuè Bilardo
Pubblicato da cesenabasket in Under 19 Gold
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