21 Aprile 2008
OLIMPIA C.S.PIETRO (19/37 da 2, 3/18 da 3): Cassetti (0/1 da 3), Odorici 12
(2/3, 2/4, 3 p.r., 2 ass.), Trocchi 9 (2/4, 0/1, 9 f.s., 7 rimb., 6 ass.,
21 val.), Bonazzi 6 (0/2, 0/1, 6/6 ai liberi), Malossi 9 (2/2, 1/5), Giambi
11 (5/10, 0/2, 9 rimb., 3 p.r.), Guidi 4 (1/2), Scala (0/2), Mascagna 1
(0/2 da 3), Morandotti 23 (7/13, 0/1, 9/12 ai liberi, 7 f.s., 15 rimb., 33
val.). All.: Grilli.
CARISP CESENA (16/49 da 2, 5/24 da 3): Montaguti 1
(0/2 da 3), Sgarzi, Ricci G. 7 (1/7, 1/3, 5 f.s., 8 rimb.), Bianchi 19
(5/12, 2/4, 3/3, 13 rimb., 3 p.r., 24 val.), Bonoli (0/5, 0/2), Del Testa 9
(1/4, 2/5), Sanzani 8 (3/8), Currà (0/1 da 3), Maestri 4 (2/3,
0/7), Brighi 8 (4/10, 7 rimb., 5 p.r., 10 val.). All.: Viroli.
Arbitri:
Azami di Bologna e Patuelli di Imola (BO). Tiri liberi: Castel S.Pietro
28/39, Carisp Cesena 9/14. Usciti per 5 falli: nessuno. Spettatori: 300
circa, con folta e rumorosa rappresentanza ospite.
L’ultimo e disperato
tentativo d’invertire il trend sul terreno di gioco lo provano i settanta
irriducibili supporter romagnoli intonando un “Romagna
mia” da far tremar le vene ai polsi e rizzare un pelo alto
così ma rimane fine a sè stesso: Olimpia fa sua con
pieno merito la bella e dovrà vedersela in semifinale con
S.Agata sul Santerno questa volta però col fattore campo a
sfavore (l’altra semifinale metterà nuovamente di fronte
Santarcangelo e Stella Rimini). La serie, caratterizzata da un
pressoché totale dominio dei padroni di casa in tutte e tre le
partite, non riserva – ahimé per i cesenati – particolari
sorprese nemmeno nello spareggio, ove i ragazzi ben orchestrati da coach
Guidi hanno fatto valere il maggior tasso d’esperienza nei confronti dei
giovanissimi biancoazzurri. La Carisp chiude così una pur
positiva stagione e deve inchinarsi di fronte alla formidabile performance
di quel Morandotti che, nonostante i suoi 43 anni suonati e ben portati,
evidentemente a questi livelli è ancora ampiamente in grado di
fare la differenza dominando le trame nell’area pitturata; nella gara senza
ritorno un sontuoso Bianchi (senza dubbio miglior atleta della serie per
gli ospiti) è l’ultimo ad alzare bandiera bianca provando fino
in fondo a trascinare, senza successo, i compagni. Un dato significativo su
tutti: Cesena realizza il primo tiro da sottomisura solo al 15′
(avrà 2/16 all’intervallo), nitida testimonianza di come
Castello abbia saputo chiudere con mestiere ogni pertugio costringendo i
frombolieri biancoazzurri (peraltro in serata no con 5/24 da 3 ed il
pessimo 29% dal campo) a girare al largo. Il riscaldamento prepartita fa
registrare l’importante recupero del lungo Guidi per cui entrambe le
squadre possono confrontarsi nelle formazioni tipo. Cronaca: dopo un avvio
equilibrato (10-8 al 5′) la Carisp si pianta paurosamente in attacco e
complici le molteplici palle gettate al vento deve ben presto leggere la
targa dell’auto bolognese cui Giambi ed il solito Ricky nazionale danno
apprezzabile propulsione. Quando nel secondo quarto anche i redivivi
Odorici e Malossi diventano importanti fattori sul rettangolo, si capisce
che per Del Testa e soci la strada assume paurose pendenze: 28-13 al 13′
grazie ai 6 punti filati del n° 10 castellano. Solo l’abnegazione
di Bianchi (8 nel periodo) consente ai suoi di rimanere attaccati alla
sfida. Al rientro dagli spogliatoi, complice la stanchezza che affiora
inesorabile, si assiste ad un pauroso calo d’intensità col
punteggio inchiodato sul 41-29 per 4 interminabili minuti. Nei pressi della
penultima sirena la Carisp tira fuori i giusti attributi, domina a rimbalzo
offensivo e si riporta sul -8 coi preziosi mattoncini che il capitano e
Brighi mettono in soccorso al monumentale Bianchi. È il classico
fuoco di paglia poiché un 9-2 propiziato guarda un po’ dallo
strapotere di Morandotti va a sancire il 59-44 del 34′ anticamera della
definitiva resa. Coach Viroli tenta la disperata carta del pressing a tutto
campo e fallo sistematico invitando a suon di time out a non mollare; il
-19 finale non è comunque il giusto specchio della sfida e
punisce oltremodo l’inesperienza dei cesenati. Comunque onore al merito di
Castello, apparsa superiore nell’arco dei tre match dall’alto di un roster
ricco di giocatori di categoria superiore; la Carisp se l’è
giocata con orgoglio fino in fondo (bellissima perla l’esito di gara 2 in
un PalaIppo gremito) ma deve inchinarsi al determinante fattore campo anche
negli altri quarti di finale.
Pubblicato da Cristian Lega in News
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