7 Dicembre 2018
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Intervista a Marco “Vanda” Vandelli, allenatore degli Under 15 e giocatore della serie D
1 – Il basket nel tuo passato
Gioco a basket da quando avevo 6 anni, ero già abbastanza alto e per evitare problemi di schiena legati allo sviluppo i dottori mi consigliarono nuoto o basket, li provai entrambi per qualche anno ma col basket fu amore a prima vista. Da allora non ho saltato una stagione regalandomi anche discrete soddisfazioni a livello di categorie militate e di risultati. Ho giocato (da protagonista) in tutte le categorie escluso la A; in piazze importanti come Pesaro e Forlì; un paio di promozioni; 3/4 finali e nessuna retrocessione. Quello che più mi dà gioia, grazie al mio carattere, è il rispetto che ho sempre avuto da parte degli allenatori e giocatori avversari e dei miei compagni di squadra che ho avuto la fortuna di conoscere.
2 – Il basket nel tuo presente
L’amore per questo sport si nota anche dal fatto che, a 44 anni, allaccio ancora molto volentieri le scarpette in Serie D con ragazzi che hanno mediamente 25 anni in meno. Nonostante il fisico (seppur integro) non sia più quello di una volta, la testa e la voglia sono rimaste immutate unite al fatto di poter trasmettere la mia esperienza ai miei compagni ad ogni allenamento. Soprattutto in un contesto come Cesena dove la priorità viene data al miglioramento dei ragazzi e non al risultato fine a se stesso. E anche per questo, dopo molti anni in altre società, sono tornato ad allenare un gruppo giovanile proprio a Cesena. Non ultimo, nel periodo estivo, collaboro da 20 anni con Roberto Milocco (conosciuto a Cesena nel 2000) e il Jamcamp, camp estivo per ragazzi fino ai 18 anni, che mi permette ogni anno di conoscere personaggi importanti e unici nel mondo del basket e rivedere vecchi amici (ogni anno rivedo sempre molto volentieri Dan Peterson che continua a prendermi in giro perché non smetto).
3 – Il basket nel tuo futuro
Finché il fisico mi sosterrà, di appendere le scarpe al chiodo non se ne parla! Sicuramente continuerò ad allenare, mi piace moltissimo insegnare il basket, sia a livello giovanile che senior, quest’ultimo un po’ più difficile perché occorre avere un’ottima preparazione, per ora sto cercando di carpire ogni segreto dal mio amico e coach Paolo Ruggeri, ma fino a quando sarò utile in campo (per lui e per i ragazzi) non mollo.
4 – Qualcosa di te fuori dal basket
Ho una moglie fantastica che mi appoggia e mi spinge a impegnarmi costantemente nel basket, 2 figli piccoli che giocano con Gabriele Guidi nel Minibasket e lavoro a Sport Planet, centro fitness e piscina di Forlì nel reparto commerciale. Diciamo che di tempo libero non ne ho tanto e incastrare i vari allenamenti e impegni diventa sempre più difficile ma va benissimo così. E ringrazio sempre i miei genitori Ugo (assiduo seguace in tutta la mia carriera anche come dirigente nelle squadre in cui ho militato) e Cristina (che fin da quando ero piccolo mi portava costantemente ad allenamento senza mai farmene perdere uno).
5 – Un aneddoto divertente che hai vissuto legato al basket
Ce ne sono tanti nella mia carriera, un paio che riguardano Cesena: a 15 anni ero già aggregato alla prima squadra (all’epoca era molto più difficile vedere un ragazzino giocare con i grandi) e nei primi allenamenti i vecchi dovevano trovarmi un soprannome. Era appena uscito il film “Un pesce di nome Wanda” e iniziarono a chiamarmi così (ma con la V). Da li in poi per tutti sono rimasto Vanda (anche mia mamma non mi chiama più Marco), nel corso degli anni non sapete quante volte ho dovuto spiegare questo soprannome a chi mi diceva: “ma è un nome da donna!” Un altro tanti anni fa in C1, tornai nel mercato di dicembre con la squadra penultima e ci dicemmo “se andiamo ai playoff ci facciamo i capelli blu”. Iniziammo a vincere e ci qualificammo. Andammo a giocare il turno playoff fuori casa in un campo caldo marchigiano contro la seconda in classifica con i capelli blu (fatti in modo artigianale) e alle prime gocce di sudore iniziò a colare la tintura. Venimmo presi in giro per tutta la partita dal pubblico, soprattutto perché rischiammo anche di vincere!
Pubblicato da cesenabasket in Staff
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