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Statistiche nel Basket: parliamo di Quadratura

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3 Dicembre 2020

“Quadratura”, “bilanciamento”, “controlli finali”: sono tutti sinonimi delle operazione da svolgere al termine della rilevazione statistica di una partita. E, se una volta, quando non avevamo mezzi elettronici ad aiutarci in questo compito, il lavoro poteva essere lungo, oggi la quadratura è molto veloce, anche perché sono i software a segnalarci i vari problemi che possono susseguirsi durante l’incontro. In caso però di rilevazione cartacea, questi controlli rimangono validi e da eseguire, magari parzialmente se la rilevazione è di una sola squadra.

Prima dell’utilizzo del manuale statistico FIBA dal 2012, le regole per i controlli finali erano semplici. Le riporto qui di seguito, come erano espresse nel manuale statistico allegato al software Fullcourt.

MINUTI: devono essere 200+25 per ogni tempo supplementare.

FALLI: il numero dei falli commessi da una squadra deve essere uguale al numero dei falli subiti dalla squadra avversaria e viceversa.

TIRI-RIMBALZI: il numero complessivo dei tiri sbagliati (in azione+liberi) della squadra A dovrà essere uguale alla somma dei rimbalzi offensivi della squadra A+ i rimbalzi difensivi della squadra B+ i tiri liberi sbagliati della squadra A sui quali il pallone non viene rimesso in gioco. Viceversa per i tiri sbagliati della squadra B.

STOPPATE: il numero delle stoppate date da una squadra deve essere uguale al numero delle stoppate subite dalla squadra avversaria e viceversa. Nessun singolo giocatore potrà avere un numero di tiri sbagliati inferiore al numero delle stoppate subite.

PALLE: il numero delle palle perse della squadra A non dovrà mai essere superiore al numero delle palle recuperate della squadra B e viceversa. La differenza globale tra palle perse e recuperate, nell’ambito di una intera partita, dovrà essere di uno (derivante dal salto a due di inizio gara).

Dal 2012 NON SONO CAMBIATI minuti e stoppate.

Grosso modo, COSA È INVECE CAMBIATO nella rilevazione ai fini della quadratura?

  • Non si attribuisce più la palla recuperata nel salto a due iniziale.
  • Le palle recuperate sono diventate palle rubate, e si assegnano solo a palla viva o a seguito di palla contesa.
  • Non si assegnano palle recuperate di squadra.
  • Non si assegnano palle perse in occasione dei falli speciali (tecnico, antisportivo, squalificante e con libero aggiuntivo), a meno che non si abbia il possesso di palla (solo antisportivo e squalificante, ma fino al 2018 anche per il tecnico). Inoltre chi subisce un fallo speciale non recupera più la palla.
  • Non si assegnano falli subiti di squadra.
  • In certi casi non si assegnano rimbalzi: tiro alla fine dei tempi di gioco, tiro allo scadere dei 24″ (qui ci sarebbe da ridire molto, dopo ne parlo…), errore nel tiro libero conclusivo di una serie seguita da rimessa o da un’altra serie.

Quindi non si devono più fare i controlli di falli, tiri-rimbalzi e palle?
SBAGLIATO! TUTTI QUEI CONTROLLI RIMANGONO DA FARE E SONO TUTTORA VALIDI!

Sono però diventati molto più complicati, perché per la loro esecuzione bisogna rilevare i seguenti dati aggiuntivi che servono solo per la quadratura, non vanno sommati tra le varie partite e quindi rimangono fini alla gara in se stessa:

  • Falli subiti di squadra: d’accordo che non vengono più riportati nelle stampe, ma vanno comunque conteggiati proprio per controllare l’esattezza della rilevazione sia fra le due squadre che nei confronti del referto di gara.
  • Rimbalzi a palla morta: ho già dedicato un articolo ai dead-ball rebounds, e sono proprio questi che si usano in quei tre casi specifici senza rimbalzo, oltre che per i tiri liberi sbagliati e non conclusivi di una serie.
  • Azioni perse: chiamerei in questo modo quelle che erano le palle perse a seguito di falli speciali.
  • Azioni recuperate: le ex palle recuperate di squadra, a cui si aggiungono anche quei recuperi che una volta si segnavano al giocatore ed ora non più.

Il controllo “tiri-rimbalzi” diventa:

tc0[A] + tl0[A] = ro[A] + dro[A] + rd[B] + drd[B]

dove tc0=tiri dal campo sbagliati, tl0=tiri liberi sbagliati, ro=rimbalzi offensivi, dro=rimbalzi offensivi a palla morta, rd=rimbalzi difensivi, drd=rimbalzi difensivi a palla morta, tra parentesi quadre la squadra A o B. Si fa poi il controllo anche a squadre invertite.

Il controllo “palle” diventa:

pp[A] + azp[A] = pr[B] + azr[B]

dove pp=palle perse, azp=azioni perse, pr=palle rubate, azr=azioni recuperate, tra parentesi quadre la squadra A o B. Anche qui si fa poi il controllo a squadre invertite.

Facciamo un esempio pratico: Aldi (squadra A), mentre sta palleggiando marcato in modo asfissiante da Bassi (squadra B), dà una gomitata a Bassi, e gli viene fischiato un fallo squalificante. Aldi viene sostituito, Bassi sbaglia entrambi i liberi, poi il gioco riprende con la rimessa per la squadra B. La rilevazione è la seguente:

  1. Aldi fallo fatto.
  2. Bassi fallo subito.
  3. Aldi palla persa (era in attacco).
  4. Azione recuperata B (bilancia la palla persa).
  5. Sostituzione di Aldi.
  6. Bassi sbaglia il primo libero.
  7. Rimbalzo offensivo a palla morta B (era un libero sbagliato all’interno di una serie).
  8. Bassi sbaglia il secondo e conclusivo libero della serie.
  9. Rimbalzo difensivo a palla morta A.
  10. Azione persa A.
  11. Azione recuperata B.

Segue la rimessa per B.

Qualcuno si chiederà il perché del rimbalzo difensivo alla voce 9: se il secondo e conclusivo libero della serie fosse andato a segno, avrebbe dato il possesso della palla ad A, e quindi l’unica differenza nelle rilevazioni tra tiro libero finale sbagliato o segnato è proprio quel rimbalzo. In pratica, dopo il secondo libero, indipendentemente dall’esito, la palla ritorna ad A perché le si possa dare l’azione persa. È bello anche vedere che, usando il software FIBA Livestats, si immettono solo le sei voci 1, 2, 3, 5, 6, 8: le altre voci, che guarda caso sono quelle di quadratura, vengono gestite in automatico dal programma, semplificando molto la rilevazione. Resta però il fatto che, per capire bene ciò che accade, è la rilevazione elencata quella giusta!

Abbiamo finito? NO!

Esistono altri due controlli legati tra loro:

  • Azioni finite.
  • Azioni iniziate.

Al posto di “azioni” avrei potuto usare il termine “possessi”: sono sinonimi, ma con una piccola differenza rispetto a quello di cui ho già parlato tempo fa nell’articolo dedicato all’OER; ecco quindi il perché di “azioni”.

I possessi sono uguali a

tc + stl + pp – ro

mentre le azioni finite sono uguali a

tc + stl + pp + azp – ro

dove tc=tiri dal campo tentati, stl=serie di tiri liberi, pp=palle perse, azp=azioni perse, ro=rimbalzi offensivi.

Le azioni iniziate per la squadra A sono

pri[A] + pr[A] + azr[A] + rd[A] + drd[A] + tc1[B] + stl1[B]

dove pri=palla recuperata iniziale (da salto a due o da possesso alternato), pr=palle rubate, azr=azioni recuperate, rd=rimbalzi difensivi, drd=rimbalzi difensivi a palla morta, tc1=tiri dal campo realizzati, stl1=serie tiri libero col tiro conclusivo realizzato, tra parentesi quadre la squadra A o B. Per la squadra B si invertono i dati delle squadre.

In pratica succede questo: in ogni tempo di gioco, una squadra ha la palla iniziale, finché non conclude la prima azione con un tiro, una serie di liberi o una persa (palla oppure azione), ma l’azione può ricominciare con un rimbalzo offensivo. A questo punto B comincia la sua azione con una rubata oppure recuperata, con un rimbalzo difensivo o a seguito di canestro realizzato dagli avversari dal campo oppure su libero. A sua volta B conclude l’azione, facendone iniziare una nuova ad A, e così si va avanti fino al termine del tempo di gioco. Se c’è un tiro sbagliato allo scadere, si assegna un rimbalzo a palla morta alla difesa.

Quindi in ogni tempo di gioco:

  • la differenza in valore assoluto tra le azioni finite da A e quelle finite da B può essere 0 oppure 1, e può averne una in più solo la squadra che ha avuto a disposizione la palla iniziale del tempo di gioco. Inoltre, durante ed al termine del tempo, in caso di differenza uguale a 0, avrà il possesso della palla la squadra che ha avuto a disposizione la palla iniziale, viceversa se la differenza è 1. Questo è anche il motivo per cui conviene assegnare alla difesa il rimbalzo a palla morta di fine tempo.
  • la differenza tra azioni iniziate e finite da una squadra può essere 0 oppure 1. Ma se una squadra ha la differenza di 1, l’altra deve averla uguale a 0. Non possono essere entrambe 0 o entrambe 1. La squadra in possesso di palla è quella con la differenza a 1.

Può sembrare strano, agli occhi più attenti, l’assenza dei rimbalzi offensivi a palla morta nella formula delle azioni finite. Attualmente questo dato può essere rilevato solo in una occasione: 24 secondi che suona con palla in volo che poi non tocca il ferro e fischio degli arbitri (e chi provasse l’attuale versione del software NCAA Livestats prima che lo correggano lo noterà, visto invece che per FIBA Livestats è nessun rimbalzo). Però ho già ampiamente teorizzato che quel tipo di rilevazione è anomalo e criticabile, e che andrebbe modificato. A questo punto rimangono, come rimbalzi offensivi a palla morta, solo quelli all’interno delle serie di tiri liberi, che hanno la caratteristica di non fare ricominciare le azioni, e quindi non vanno considerati in quella formula.

Adesso abbiamo finito!

Pubblicato da Fabrizio Fellini in Statistiche

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