7 Dicembre 2013
Cesena Basket 2005: Defrancesco M. 3, Cacchi, Romano 4, Bauchiero 1, Marini 13, Soldati 10, Testa 6, Mordenti 2, Ruscelli 5, Senni F. 8. All.: Senni P.
Tiri liberi: 13/22. 5 falli: Soldati.
Artusiana Forlimpopoli: Rossi 16, Barzanti, Balistrieri 7, Calboli 4, Vandelli 12, Benini, Morabito, Crocini 13 , Picone 2, Servadei 5. All.: Bondi.
Tiri liberi: 14/31. 5 falli: Calboli.
Arbitri: Mambelli P. di Forlì e Marra di Cesena.
PECCATO! Poteva essere veramente un miracolo ed esserci andati tanto vicini per le condizioni in cui è maturato fa ancora più rabbia, perché Forlimpopoli se l’è giocata con tutta l’astuzia e l’esperienza dei suoi veterani, e deve ringraziare la beata incoscienza dei nostri bambini che più di una volta, da soli, hanno disfatto ciò che con fatica avevano costruito, facendo regali a più non posso agli imperturbabili avversari, abilissimi, tra l’altro, a condizionare la direzione di gara (anch’essa verdissima) con un brontolio continuo, mai però esagerato, dal primo all’ultimo fischio, logorando mentalmente i due grigi che alla fine gliel’hanno un tantino agevolata. Assenti Testoni e Barbani, coach Senni si ritrova un Marini bloccato dal mal di schiena che ricorre a chilometri di miracolosi cerotti per stare in piedi e si porta in panca uno stuolo di ’96 da far invidia all’asilo del quartiere. La partenza comunque è molto confortante e si scappa via quasi subito, con gli ospiti che ci mettono un po’ a riordinare le idee di fronte a tanta energia, Per due volte avanti di 6 ci facciamo riprendere buttando al vento palloni da principianti e dopo il pareggio del primo quarto riproviamo a scappare, ma stavolta Forlimpopoli è meno distratta e più di una volta ci scambiamo la testa del match sempre con vantaggi minimi. Marini è visibilmente in difficoltà e la difesa spietata che gli viene riservata lo toglie per lunghi tratti dal match, ma siamo lo stesso bravi ad accelerare sul finire del quarto per andare all’intervallo lungo sopra di 5. Potevano onestamente essere molti di più e, purtroppo, i regali del primo tempo saranno pagati, nel terzo quarto di gara, quando Forlimpopoli andrà a riscuotere con gli interessi la sua dote, divorandoci letteralmente con un parziale di 20 a 5. Con l’acqua alla gola e sul punto di crollare coach Senni tenta l’impossibile mettendo in campo contemporaneamente i tre ’96, e già dall’avvio di quarta frazione inizia a raccogliere frutti insperati. Piano piano il distacco si riduce e, nonostante uno sciagurato e inesistente antisportivo pro Artusiana, si torna a credere in un miracolo; sono tutti dei bambini della under 19 i punti della speranza (50 a 53 a 2′ e 50” dal termine), ma nel momento clou il sangue non si scioglie e si rimane con un palmo di naso a prendersi onori e complimenti, ma senza il bottino in tasca. Avremmo onestamente preferito, e forse anche meritato, il contrario.
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